Si ringrazia l’Associazione “Mi fido di te”, Palazzo Francisci (Todi), dal cui sito sono tratte le seguenti informazioni.
L’ ortoressia, dal greco “orto” costituisce una sorta di ossessione per i cibi “giusti”, “corretti”, identificata e studiata da un medico statunitense, Robert Bratman, come una nuova forma di dipendenza dal cibo. Si caratterizza per la presenza di una preoccupazione eccessiva per la purezza del cibo che si assume ed una immenso timore per le conseguenze mediche di un’alimentazione scorretta.
Colui che soffre di Ortoressia controlla e seleziona gli alimenti che assume in maniera sproporzionata rispetto agli ipotetici rischi medici, esponendosi ad un rischio elevato di sviluppare una patologia nervosa che, per l’attitudine a restringere progressivamente le classi nutritive e seguire una dieta sempre più rigida con alterazione del rapporto con Sé e con l’esterno, può sconfinare in un quadro clinico compatibile con un disturbo del comportamento alimentare.
Le persone che soffrono di Ortoressia hanno bisogno di programmare sempre scrupolosamente i propri pasti e di conoscere ogni singolo ingrediente contenuto negli alimenti assunti con evitamento di pasti sociali e necessità di portare con sé cibi pronti e stoviglie personali durante i pasti consumati fuori casa; sostengono che il cibo debba fare sentire meglio e non debba essere in nessun modo fonte di piacere; provano disgusto nel riempire il proprio corpo con sostanze non naturali e disprezzano le persone che mangiano in modo normale con vere e proprie difficoltà di relazione con chi non condivide le proprie idee alimentari.